Non c’è più il Natale di una volta e vi spiego il perché.
Quando si è piccoli si aspetta con ansia quel giorno, il risveglio tra le luci dell’albero, i regali tanto desiderati e il pranzo con tutta la famiglia.
Da grandi si vede il Natale come sinonimo di riposo anche se sai benissimo che neanche nelle feste ti potrai riposare, perché sei mamma e il riposo non esiste, mettiamoci anche i malanni di stagione dei bimbi e i più brutti come al solito sono sempre sotto le feste.
Alla vigilia devi essere astuta come una faina e silenziosa come un ladro, non devi farti scoprire, hai i minuti contati per sistemare tutti i regali sotto l’albero mentre tuo figlio dorme beatamente.
Quest’anno ringrazio i botti che a mezzanotte mi hanno svegliata dal sonno profondo, stile bella addormentata, per rendermi conto che dovevo ancora posizionare tutti i regali e anche mangiare cioccolatini e biscotti preparati per Babbo Natale, per fortuna per questo c’è sempre mio marito, gli uomini a qualche cosa dovranno pur servire.
Arriva il 25, tutti i bambini sembrano dei fulmini e si precipitano a scartare i regali e via con cartaccia ovunque e centinaia di giochi che non saprai mai dove mettere.
Non parliamo della corsa a preparare le ultime cibarie in modo da non alzarsi dal tavolo almeno fino alle 16, poi ti rendi conto che ogni anno è sempre peggio e che, tra che non hai più l’età, chi é a dieta ferrea e chi ne esce dall’influenza, si mangerà 1 terzo di quello che hai preparato.
Stessa cosa a Santo Stefano, di diverso avrai solo tuo figlio che corre di nuovo sotto l’albero e che urla che vuole ancora regali, come se il giorno prima non ne avesse ricevuti abbastanza.
Allora lo porti alla casa di Babbo Natale per fargli respirare ancora l’atmosfera natalizia e con sorpresa trovi una signora con gli occhiali, per fortuna senza barba, che dice ai bambini di essere la moglie di Babbo Natale e che lui é a casa stanco ma che porta a tutti i bimbi suoi saluti.
Già non c’è più il Natale di una volta!